Siamo nel pieno della stagione dello scialpinismo, la primavera che è appena iniziata offre la possibilità agli appassionati delle grandi salite in sci e pelli salite fantastiche fino a spingersi oltre 4000m.
La passione e la voglia di partire e frequentare colli, vette e grandi vallate bianche non deve essere seconda alla prevenzione e la riduzione del rischio. La sicurezza in montagna inizia dal momento che pensiamo di organizzare un’uscita di sci.

Oggi abbiamo a disposizione grazie ad internet la possibilità di consultare i bollettini meteo e quelli delle valanghe.
Ma sappiamo leggere bene un bollettino?
Cosa indica il bollettino?
I bollettini indicano i diversi gradi di pericolo valanghe e le condizioni del manto nevoso su scala regionale, sulla base di dati prodotti giornalmente da reti di monitoraggio fisse ed itineranti distribuite (base informativa), quindi rappresentano la situazione sintetica e generale di vaste aree montane e non forniscono una valutazione di tipo locale, quindi singole montagne o pendii. Quindi il pericolo indicato è generale, la valutazione finale è sempre a discrezione della nostra esperienza e capacità di analisi di un pendio, la sua esposizione, la temperatura e il tipo di innevamento.
La valutazione del rischio su scala locale
Le valanghe sono un fenomeno estremamente localizzato, un pendio o parte di esso, ed estremamente variabile nel tempo e nello spazio (poche ore e pochi metri), pertanto,è necessaria una valutazione costante e continua di tipo locale, di ogni singolo pendio che si vuole attraversare. Questa è una capacità e conoscenza nivologica e del territorio richiesta per poter effettuare tale valutazione.

Contenuto e struttura del bollettino valanghe
Con il bollettino valanghe, i servizi valanghe comunicano al pubblico informazioni su innevamento e pericolo di valanghe nelle loro zone di valutazione. Il contenuto del bollettino valanghe contiene le caratteristiche tipiche di un avviso. Durante la stagione invernale, esso è pubblicato a intervalli regolari. L’informazione principale del bollettino è la discrezione del pericolo valanghe. Il bollettino valanghe comprende inoltre informazioni sui fenomeni meteorologici che possono influire la formazione di valanghe e sulle caratteristiche del manto nevoso. Queste informazioni fungono da base per la valutazione da parte dell’utente. Le informazioni contenute nel bollettino valanghe non possono tuttavia sostituire una valutazione indipendente e locale sul posto poiché esse, basandosi su dati limitati, sono troppo generiche sotto quest’aspetto.

La scala di pericolo indicata nel bollettino
1 DEBOLE – condizioni sicure per effettuare uscite in fuoripista Si possono staccare slavine solo in presenza di elevato sovraccarico e solo su pochissimi pendii estremi, con queste condizioni si possono creare solo piccolissime valanghe spontanee
2 MODERATO – condizioni tendenzialmente sicure ma si rende necessaria la considerazione attenta dei pendii con m maggior pendenza. Sono possibili distacchi solo da parte degli accumuli più importanti in corrispondenza di alte pendenze e ad ogni modo è lecito aspettarsi solo valanghe di debole portata.
3 MARCATO – Gite sciistiche limitate e solo se supportate da adeguata valutazione nivometeorologica locale. Il distacco con queste condizioni è possibile anche con debole sovraccarico nei pendii più indicati che possono dare vita anche a valanghe di notevoli dimensioni
4 FORTE – Possibilità di gite fortemente limitata ed è richiesta una grande capacità di valutazione perché con queste condizioni il distacco è già probabile con bassi sovraccarichi, con queste condizioni ci si possono aspettare più valanghe spontanee di media grandezza e anche grandi valanghe.
5 MOLTO FORTE non sono possibili gite in freeride, se non su percorsi sicuri tra la vegetazione. Con queste condizioni si possono sviluppare grandi valanghe spontanee anche su pendii con moderata pendenza.

- Le parti di terreno dove il pericolo è particolarmente pronunciato vengono descritte più dettagliatamente nel bollettino delle vala
- terreno moderatamente ripido: pendii meno ripidi di circa 30 gradi
- pendio ripido: pendii più ripidi di circa 30 gradi
- terreno ripido estremo: particolarmente sfavorevole ad es. dal punto di vista di pendenza (più ripidi di circa 40 gradi), forma del terreno, prossimità alle creste o proprietà del suolo
- ** Sovraccarico:
- debole: sciatore o snowboarder che effettua curve dolci, che non cade; escursionista con racchette da neve; gruppo che rispetta le distanze di sicurezza (minimo 10 m)
- forte: due o più sciatori o snowboarder che non rispettano le distanze di sicurezza mezzo battipista; esplosione spontaneo: senza l’intervento dell’uomo

La scala di pericolo non è lineare per cui il pericolo di grado 3, pur trovandosi a metà della scala non rappresenta un grado di pericolo medio ma una situazione già “marcatamente” critica.
L’aumento del grado di pericolo è in relazione alla probabilità che i fenomeni si verifichino, alla diffusione, al numero e alla dimensione dei fenomeni, alla tipologia e al tipo di sovraccarico previsto per l’innesco del distacco provocato.
Pertanto, le nostre capacità di analisi sia del bollettino che della situazione sul posto all’aumentare del grado di rischio valanghe devono essere sempre più elevate.
Il rischio non è mai completamente eliminabile , i gradi bassi di pericolo non significano sicurezza completa come i gradi più alti non indicano impossibilità “generica” di uscire. A pendii privi di neve si possono alternare pendii con diversi ed elevati gradi di pericolo. La scelta dell’itinerario sicuro richiede molta attenzione.
Non è un caso che le statistiche degli incidenti da valanga riportino un tasso del 90% di eventi con i gradi 2 e 3 della scala. I gradi moderato e soprattutto marcato sono quelli più difficili da analizzare.
Come riposta il MeteoMont “Il fatto che si verifichino una o due valanghe con travolti per distacco provocato non significa che il grado di pericolo è FORTE o MOLTO FORTE ma può anche essere DEBOLE e MODERATO, in quanto localizzato in pendii ben precisi e localizzati, non diffusi, ad esempio su pendii ripidi sottovento esposti ad ovest ben localizzati sopra i 2.000 metri.”
Con grado superiore al marcato, quindi forte e molto forte si possono verificare numerose e diffuse valanghe spontanee di medie dimensioni e in alcuni casi anche di grandi dimensioni, ossia più lunghe di 1.000 – 2.000 metri. Queste sono le situazioni dove risulta davvero difficile individuare itinerari, sopratutto sopra i 2000 non a rischio (ma anche nei boschi il pericolo resta elevato). Ricordiamo che in queste situazioni l’attività outdoor è fortemente sconsigliata. Valanghe spontanee o causate dal passaggio sono molto probabili e le dimensioni sono tali da mettere a rischio la propria incolumità, quelle dei compagni di gita oltre che di altre persone o cose anche molto distanti dal distacco.
Per più informazioni rimandiamo al sito: http://www.avalanches.org