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I nodi in alpinismo



Conoscere e saper fare i nodi in modo corretto e veloce è una delle prerogative indispensabili per chi pratica alpinismo, sia in arrampicata che progressione in ambiente glaciale.

 

 

Esistono nodi di diverso tipo ed utilizzo. In questo breve articolo vi parleremo di quelli tipicamente utilizzati su ghiacciaio, pendii e creste di neve e ghiaccio.

La tipica progressione su questi terreni è in conserva, anche se superate certe pendenze la progressione della diventa identica a quella su roccia, con soste e recuperi.

 

 

Nodo delle guide con frizione (otto infilato)

E’ uno dei nodi fondamentali per assicurarsi, collegandosi la corda all’imbrago o legarsi in cordata. Il nodo permette di legare un capo della corda al proprio imbrago.

 

 

Nodi per assicurazione e autoassicurazione

Questi nodi sono utilizzati per assicurare o autoassicurare il primo o secondo di cordata all’ancoraggio.

Nodo barcaiolo: Una volta eseguito su un moschettone questo nodo blocca la corda ed è possibile regolare la distanza dell’assicurato senza mai staccarlo dall’ancoraggio.

 

Nodo mezzo barcaiolo: Più di un nodo si tratta di un freno, permette l’assicurazione dinamica del primo o secondo di cordata. Questo nodo va sempre presidiato, ovvero va sempre tenuta la corda, altrimenti il nodo non bloccherebbe/frenerebbe. Il nodo mezzo barcaiolo è efficace su moschettoni (a ghiera) a forma di pera, ovvero base larga. Moschettoni stretti o di piccole dimensioni, oltre a non facilitare il ribaltamento del nodo in caso di caduta potrebbero tranciare la corda per strozzamento. Il nodo va sempre manovrato con due mani, una per recuperare corda dal nodo, l’altra per dare corda verso il nodo.

 

 

Asola di bloccaggio

Il nodo mezzo barcaiolo può essere bloccato mediante asola di bloccaggio. L’asola per sicurezza va sempre realizzata con una controasola onde evitare di disfarla accidentalmente. L’asola bloccando il mezzo barcaiolo permette all’assicuratore di liberare le mani ed intervenire per esempio su una corda tesa in caso di caduta.

 

 

Nodi autobloccanti

L’autobloccante è un nodo in grado di bloccarsi sulla corda in caso di trazione o caduta. Sono realizzati normalmente avvolgendo un cordino attorno alla corda.

 

 

Nodo prusik

E’ il nodo autobloccante più conosciuto. Si esegue con uno spezzone di cordino, meglio se in kevlar, non inferiore a 6mm di diametro. Avvolgendolo tre o più volte attorno alla corda, il cordino, chiuso mediante nodo inglese, questo nodo messo in tensione si strozza sulla corda fino a bloccarsi.

 

 

 

 

 

Nodo Machard

Il Machard ha un funzionamento simile al prusik. Eseguito con una sola asola blocca in una sola direzione, con due asole è in grado di funzionare in entrambe le direzioni. Il Machard funziona correttamente anche se eseguito con una corda dello stesso diametro di quella da avvolgere, purché si realizzino più di 4 spirali. Questo nodo è consigliato per le discese in doppia e per le manovre di recupero da crepaccio.

 

 

 

 

Nodi di giunzione

 

 

Nodo guide semplice o galleggiante.

Questo nodo è utilizzato per unire due corde, per esempio per una calata in corda doppia.

 

Nodo inglese (o contrasto doppio)

Viene utilizzato per unire due spezzoni di corda anche di diametro differente. Utilizzato soprattutto per collegare gli ancoraggi di sosta, si tratta di un nodo molto semplice da realizzare.

 

 

 

 

 

 

 

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Vita e avventure su sentieri, roccia, ghiaccio e neve, con sci e pelli di foca, piccozza e ramponi, scarpette d'arrampicata, pedule o ciaspole. Sulle montagne del mondo, fra le varie culture e in mezzo alla gente, in punta di piedi, senza disturbare, in equilibrio con la natura, con tanta curiosità, voglia di scoprire nuove vie, passione, sicurezza e professionalità. Questo è il nostro modo di essere guide alpine.